TINA TURNER MI HA SEMPRE FATTO PAURA
Nascendo nel 1985 tutta la mia generazione ha saltato a piedi pari l’epoca del vinile, ma nonostante questo, in un qualche modo io, un legame con quell’enorme disco nero ce l’ho.
Ricordo come se fosse ieri la sveglia di mio padre la domenica mattina con un bel vinile a tutto volume!
E la giornata partiva benissimo!
Ogni settimana, era un disco diverso :
The Police, Stevie Wonder, R.E.M., The Clash, Gino Paoli, Bob Marley, Zucchero, Simply Red, Elvis Presley, Eurythmics, Supertramp, Rolling Stones…etc
Verso i 5/6 anni ho cominciato ad avere i miei dischi preferiti, mi piaceva la musica bella ritmata (chissà perché), Police e Clash erano in cima alla lista e il risveglio partiva sempre alla grande!
Ma in mezzo a quei dischi ce n’era “UNO”, che proprio non riuscivo ad ascoltare.
Tina Turner “Break Every Rule”
Appena mio padre metteva su quel disco, io scoppiavo a piangere a dirotto, mi terrorizzava, non so perché…
Anzi si, lo so il perché!
Tina Turner mi ha sempre fatto paura!
Ho guardato e rimaneggiato più volte la copertina di quel disco e lei, Tina, mi guardava sempre con quei capelli da leonessa, come se volesse mangiarmi.
E io dall’alto dei miei 5/6 anni non è che l’avessi proprio presa bene, in più, per rincarare la dose la sua voce era così grintosa che sembrava ruggire invece che cantare, quindi il mio pianto disperato era matematico.
Ancora oggi spesso, con il pensiero torno a quei risvegli a quelle domeniche mattina che hanno fatto crescere il musicista che è in me e a volte, sfogliando quei dischi, mi rendo conto che molti non li ho mai ascoltati, mentre alcuni li so a memoria.
Tra pochi giorni tra i “miei” vinili comparirà “FIORI”…chissà se ai miei figli piacerà svegliarsi la domenica mattina con un pezzo suonato da me…
Alberto (Paddo) Paderni